lunedì 22 ottobre 2012

Il Corriere dei ragazzi compie quarant'anni!

Nel 1965 la rivista Linus riuscì a sdoganare il fumetto dall’ottica di prodotto sottoculturale e destinato ai ragazzi, presentando fumetti destinati a un pubblico più maturo. Tentativo esemplare ma che ha impedito l’evolvere dei fumetti per ragazzi. Il Corriere dei piccoli della gestione di Mario Oriani nel 1968, grazie a Carlo Triberti, impose una rivoluzione nei contenuti eliminando le storie rimontate in rima baciata, ormai demodè, e presentando tutta una serie di autori e personaggi considerati “colonne” del fumetto mondiale del calibro di Bernard Prince, Michel Vaillant, Comanche, Lucky Luke e i Puffi di Peyo e Zorry Kid  del geniale Jacovitti. Anche i redazionali erano scritti con un linguaggio più moderno e maturo.
Sarà però Giancarlo Francesconi con il Corriere dei ragazzi a perfezionare questa formula anticonformista rivolgendosi ai lettori trattandoli da adulti attraverso temi inconsueti in una rivista per ragazzi ( droga, temi sociali, politica...) che non sfiguravano affatto con le testate coeve quali Panorama e L'Espresso, a volte superandole in quanto ad approfondimento. Ma il settimanale era anche capace di ironizzare assieme ai lettori, quando era il caso.
In quegli anni si sono potuti apprezzare Bonvi con le avventure di Nick Carter, personaggio che dopo i successi televisivi di Gulp e SuperGulp ha continuato a farsi apprezzare sulla carta grazie anche all'apporto di Clod e Silver, lo stesso Silver/Guido Silvestri che proporrà al settimale una striscia intitolata Lupo Alberto che dura tutt'ora da trentotto anni ( la qualità paga!). E poi ancora  Jacovitti che dopo Zorry Kid e Tarallino proseguirà con i suoi già acclamati Cocco Bill e Cip l'arcipoliziotto. Una sezione molto amata del settimanale era quella dedicata alle ragazze curata da Josè Pellegrini dove per lungo tempo hanno trovato spazio le storie di Valentina MelaVerde create da Grazia Nidasio, che venivano apprezzate anche dai ragazzi. Alfredo Castelli scriveva un numero impressionante di sceneggiature e assieme a Ferdinando Tacconi  creò la serie Gli Aristocratici.  Fu tra le pagine del Corriere dei Ragazzi che un giovane Giancarlo Alessandrini debuttò con la serie Anni 2000 e in seguito con Lord Shark , le cui atmosfere ricordano un po' il recente Magico Vento della Bonelli. E inoltre la fucina di grandi autori comprendeva Mario Uggeri, Mort Walker, Hugo Pratt, Dino Battaglia, Weinberg, Alberto Breccia, Leone Cimpellin, e tantissimi altri. Una fucina di eccellenti autori che garantirebbero il successo in qualsiasi rivista a fumetti. Ma il Corriere dei Ragazzi, con il cambio di vari direttori, si trasformò in un banale e modaiolo CorrierBoy ( poi solo Boy ) e diventato come tante altre riviste-contenitore senza una personalità,cessò presto le pubblicazioni, com’era logico che fosse.
A celebrare la testata c'è stato un bel volume edito dalla Rizzoli e curato da Alfredo Castelli e Gianni Bono nel 2009: Gli anni del Corriere dei ragazzi , ma in questo periodo si festeggia il quarantennale del settimanale con una mostra apposita e un blog. http://corrieredeiragazzi.wordpress.com/
dal quale estraggo la pagina di presentazione, assai interessante, di Pier Luigi Gaspa:
" In occasione del quarantesimo anniversario della sua comparsa in edicola, nell’ambito di Lucca Comics & Games, sabato 20 ottobre 2012 è stata inaugurata nel cortile di Palazzo Ducale, in Piazza Napoleone, una mostra storica che ripercore i cinque anni di vita di una rivista fondamentale per il fumetto italiano: il “Corriere dei Ragazzi“. A cura di chi scrive, con la collaborazione di Davide G. G. Caci, il percorso riassume la breve parabola editoriale della rivista, che parte nel 1972 per concludersi quattro anni più tardi, alla fine del 1976, quando cambia testata, pubblico e gran parte degli autori, entrando nella storia del fumetto di casa nostra. Ad accompagnare il visitatore nel percorso, una serie di “totem” che focalizzano l’attenzione su dodici grandi storie da I grandi nel Giallo a Gli Aristocratici, da Il maestro a La Donna Eterna…) e dodici grandi disegnatori (da Sergio Toppi a Dino Battaglia, da Giancarlo Alessandrini a Milo Manara…), nonché gli sceneggiatori principe della rivista, Mino Milani, Alfredo Castelli e così via. Senza dimenticare Silver e il suo Lupo Alberto e tanto altro ancora.
Questo blog segnerà una sorta di conto alla rovescia fino all’inizio di Lucca Comics & Games, il 1 novembre, presentando anticipazioni e immagini legate alle storie e agli autori presentati nella mostra, nonché commenti, piccole chicche inedite legate al “Corriere dei Ragazzi” uscite dagli archivi segreti di Martin Mys… ops, Alfredo Castelli per portare il lettore all’interno di quello che proprio Castelli giustamente ha definito “il settimanale irripetibile”. Una sorta di percorso di avvicinamento per coloro che si ritroveranno a Lucca all’inizio di novembre – o anche prima, chissà – ma anche una piccola guida per chi voglia avvicinarsi a questa storica rivista e non possa seguire il percorso della mostra. "
Un doveroso augurio per tutto a Davide Caci ( mio compagno di scrittura nell'immancabile saggio Italiano sui Puffi ) e a Pier Luigi Gaspa, illustre esperto di fumetti e comunicazione. E sopratutto "grazie" per aver dedicato tanto impegno nel ricordare un glorioso settimanale che sapeva intrattenere i giovani lettori con la qualità e formava le giovani coscenze a venire.

mercoledì 10 ottobre 2012

I Puffi a Parigi !

Les Schtroumpfs à Paris! Questa è la novità del secondo film cinematografico dedicato ai Puffi. Dopo l'enorme successo planetario del precedente film , che ha incassato quasi 600 milioni di dollari, la Sony Pictures ha giustamente deciso di fare il bis e come già annunciato da diversi mesi ha prodotto un sequel che sarà ambientato a Parigi.
La storia prende l'avvìo dall'idea di Gargamella di creare Vexy e Hackus, due creature malvage simili ai Puffi ( I Naughties in Americano ma chissà se nell'edizione Italiana avranno un nome diverso) che con false lusinghe inganneranno Puffetta per farle abbandonare il villaggio e tradire i suoi simili. Ma un gruppo di Puffi è disposto persino a tornare nel mondo ( moderno) degli umani pur di recuperare la loro amica e dimostrarle quanto tengano a lei.
E con i loro amici  umani Patrick e Grace stavolta  le creaturine blu affronteranno diverse difficoltà all'ombra della torre Eiffel. Anche se le riprese sono state effettuate a Montréal, ricreando prati e ponti della Cité Lumiére!
Prodotto che vince non si modifica e quindi , oltre a Patrick ( Neil Patrick Harris) e Grace ( Jayma Mays), ritroveremo anche Grande Puffo, Puffetta e Puffo Coraggioso. E  siccome sembra che un puffo in particolare abbia fatto una particolare breccia nel cuore dei pubblico, stavolta un certo Puffo Tontolone avrà ancora più spazio!
Stranamente dall'elenco del cast sembra mancare Quattrocchi ,sostituito dal Puffo Vanitoso.
Il team di sceneggiatori è lo stesso del  primo capitolo, composto da David Stem, David Weiss, Jay Scherick e David Ronn, e sono già al lavoro sotto la direzione di Raja Gosnell che si conferma di nuovo alla regìa. Hank Azaria , tra un doppiaggio de" I Simpson" e l'altro, riprende il ruolo di Gargamella e a dare voce alla subdola Vexy sarà la "dark" Christina Ricci. Si vocifera _ è il caso di dire_ anche un'ospitata di Quentin Tarantino ma fin'ora non c'è nulla di confermato.
In Francia e negli USA la data di uscita è stata annunciata per il 31 luglio 2013 ma in Italia si dovrà aspettare l'autunno, probabilmente il 27 settembre. E per il 2014 è già stato annunciato un terzo film , tant'è che sono stati già contattati gli sceneggiatori Karey Kirkpatrick e Chris Poche ( "Le cronache di Spiderwick").
I personaggi di Peyo godono di un meritato successo e addirittura al riguardo esiste un progetto che.... Ma ne riparleremo in un post futuro!
Tra pochi giorni  l'autore del presente blog si cimenterà col nuovo trailer e chissà che Tontolone non pasticcerà con i bulloni della torre Eiffel , fino a farla crollare!!!



martedì 18 settembre 2012

Ritorno ad Etna Comics !

E dopo avere incensato la manifestazione tutta ( che è davvero bella, ben fatta e organizzata bene. Una delle migliori di Italia. Si è capito? )  è doveroso narrare dei miei compagni di viaggio di quest'anno. Per il workshop sul doppiaggio sono stato affiancato dalla bella & amp;brava Monica Ward, famosa per essere la voce Italiana di Lisa Simpson ma anche per aver doppiato Ranma-ragazza e tanti altri cartoni e personaggi amati dal pubblico. Assieme a lei Roberto Morville che come Direttore Creativo della Disney  si occupa della scelta dei doppiatori e dell'edizione Italiana  di tanti film che conosciamo.
Ma ad emergere su tutti è stato lo strepitoso Maurizio Merluzzo, bravo doppiatore di Milano, che ha saputo rendere frizzante l'incontro con il pubblico nelle vesti di presentatore e ... improvvisatore!
La manifestazione è iniziata nel migliore di modi: con il sole! L'autista che mi ha accolto all'aeroporto e mi ha condotto al centro fieristico mi indicava le strade caratteristiche di Catania e la luce della tarda estate mattutina la rendeva ancora più bella!
Ma è  la giornata è continuata nel peggiore dei modi: con le scarpe autunnali e strette! Ecchecavolo, viviamo in un'epoca telematica con satelliti, collegamenti a internet, siti, link, motori di ricerca e cazzi&mazzi e poi uno stupido sito meterologico mi prevede pioggia tanto da farmi portare una borsa colma di golf, giacconi e felpe? ( Si, sono un po' freddoloso e previdente come una nonnina del Trentino!) .
Ho visitato Catania e ammirato la statua dell'elefante, l'anfiteatro, la via Etnea e graziosi giardini con banani e verbene assieme a Monica e Roberto e ... a un doloroso mal di piedi 'che mi sembrava di essere un  incrocio tra Donald Blake e il Numero Uno. Ciabattavo per la strada come il nonnino del finale di "Le babbucce di Allah" di Jacovitti! ( Questa è per fini intenditori, aoh!)
Il tutto sotto uno splendido sole che io contrastavo amabilmente con the alla granita di limone o cannoli  al pistacchio e cioccolata grossi quanto un cannone del Gianicolo!
La splendida ospitalità di Etna Comics non è venuta meno neanche quest'anno e mentre un anno fa ho avuto modo di dormire in un lussuosissimo hotel avvolto da un giardino botanico ma un po' fuori città, quest'anno bastavano un centinaio di metri e si arrivava all'hotel Rigel. Centrale, pulito, accogliente e dal personale gentile e a disposizione. L'anno prossimo a colazione voglio assaggiare di nuovo la marmellata fatta in casa  con limoni e arance. Che buona, era!!!
E in hotel, appena arrivato, faccio la mia prima figuraccia! Incontro Moreno Burattini  ( che da anni scrive e coordina l'illustre mensile dedicato a Zagor ) accompagnato da Gallieno Ferri ( del quale personaggio è illustre disegnatore ) e dopo i vari saluti e abbracci  tira fuori da una sacca una copia del volume a colori di Repubblica. Già lo ringrazio per il gentile omaggio ma lui mi ferma. Mi spiega che non è  per me ma serve per la foto che il bravo Moreno scatta ai vari fan del personaggio. Ehmm...
Se volete vedere la foto di me imbarazzato ma orgoglioso di essere ospite nell'interessante sito "Freddo cane in questa palude" non resta che clikkare su :  http://morenoburattini.blogspot.it/
Le figuracce non sono finite ma preferisco non svelare le altre o non vengo più invitato alle manifestazioni!
Dovrei dire delle tante volte che ho dato "buca" allo staff di Radio Animati perché è vero che intervenivano impegni e incontri improvvisi ma anche perchè mi dimenticavo dell'appuntamento concordato. Sarà l'andropausa precoce!
Tant'è che mi ero pure dimenticato i vari portfolio dei disegni da presentare agli editori nell'area "Pro" che Etna Comics aveva organizzato. ( E, detto per inciso, quante altre fiere del fumetto organizzano una roba simile?)
Giunto all'area VIP  vengo omaggiato da un caffè di benvenuto dalle "capitane dell'ospitalità" ( mai uno sgarro, mai un ritardo ) Monia e Valentina e mi carico pronto per affrontare il caos degli stand e il calore dei visitatori avidi di foto, autografi e disegnini. Ragazzi entusiasti, gentili, esuberanti ma mai invadenti o molesti! Un vero toccasana per l'umore, una panacea per la mia altalenante depressione!
E contro la tristezza cosa c'è di meglio che dilapidare quattrini in libri a fumetti?
La lista della spesa è la seguente: Il piccolo Principe ( Bao publishing ) , La fame dei sette orsi nani di Emile Bravo ( Bao publishing), Sul fondo del cielo di Osamu Tezuka ( Hazard edizioni) _ Ops! Non ho fatto il disegno a Gianni Miriantini!!! Ma dove ho la testa? _ e poi ancora  Blake e Mortimer _ il travaglio del sottosuolo,  un interessante saggio di Guido Vogliotti ( Pavesio ), La grande Puffetta ( BlackVelvet), volume degli omini blu di Peyo che un dispettoso Gremlin mi ha nascosto in casa. E per finire una fiaba illustrata :  L'ingegnoso signor Don Chisciotte della Mancia ( Lavieri) e un libro che raccoglie una sceneggiatura di Diabolik di Luciana Giussani con accanto le tavole disegnate di Sergio Zaniboni ,  La donna dagli occhi di ghiaccio ( Centro Fumetto Andrea Pazienza ).
E come sottovalutare i piacevoli incontri come quello con Emanuela Lupacchini che mi ha fatto dono di un suo magnifico disegno di Ciclope degli X-men? Questa ragazza ha lavorato in America per la Marvel e ora è alle prese con la DC e la Valiant . E' bravissima!  I tempi, si sa, sono cambiati: di questo passo le donne si evolveranno in un battibaleno: inizieranno a leggere e a scrivere, a votare, a guidare l'automobile e magari anche a  disegnare fumetti meglio dei maschi! Emanuela ne è la conferma!
E con Sergio Algozzino mi sono prestato a un'invereconda cantata ( con relativa clip) della sigla di "Pollon". Ho un po' stonato ma mi sono divertito!
Ed è stato un piacere rivedere Emiliano Santalucia, disegnatore per gli USA dei personaggi di  Masters of  the Univers , è stato un piacere ricevere da Andrea Marino un mio ritratto con i personaggi a cui ho dato voce e leggendo la dedica che mi ha fatto mi sono pure commosso! ( Bhe, sono smielato e sto invecchiando ma ho il cuore tenero, io! Insomma, sono quello che sono e questo è tutto quello che sono! Pohey!) ed è sempre un piacere chiacchierare col collega Maurizio Merluzzo. Peccato non aver mangiato una delle nostre solite bistecche da un chilo, stavolta, però siamo stati a un party esclusivo  per noi ospiti della manifestazione dove abbiamo spiluccato diverse portate. E sbevazzato anzicheno!
Ma oggi è tutto finito. Sono di nuovo a Roma con quello che Arthur Rimbaud definiva "spleen", una sensazione di piacevole malinconia data da un bel ricordo. Catania, Catanesi, amici di Etna Comics, mi mancate!
Quando arriva Settembre 2013?



Il ritorno di EtnaComics!

Da molti anni, ormai, le fiere e le manifestazioni sul fumetto dilagano per ogni dove, in Italia. Una volta c'era l'immarcescibile Lucca, Prato, Treviso e poche altre ma ora  parecchie città, agglomerati urbani, paesini su impervie montagne o piazze rurali hanno quasi tutti il loro momento annuale con qualche stand che vende libri a fumetti, qualche ospite del settore e l'immancabile gara di cosplay.
Ma le manifestazioni culturali dedicate alla nona arte ( ovvero il fumetto) che assolvono il loro compito con serietà e varietà di proposte sono poche, si contano sulle dita di una mano.
Una di queste è senza dubbio Etna Comics, che al rapido successo dello scorso anno ha fatto seguito una seconda edizione ancora più potenziata e interessante. Il nome già fa capire che si svolge nella bella città di Catania, baciata dal sole della Sicilia, dalla calorosa accoglienza dei Catanesi e dalle calorie dei cannoli con pistacchio, cioccolato e ricotta!
Non sempre per gli appassionati  Siciliani del fumetto è facile arrivare e visitare le altre convention ( la distanza è tiranna, l'aereo è costoso, il treno è a dir poco scomodo... ) ed Etna Comics assolve il compito di regalare tre giorni di incontri a  migliaia di visitatori. E lo fa in modo egregio, organizzata com'è da  persone che si dedicano con grande amore e grandissimo professionismo.  Cito alla rinfusa e in modo parziale Antonio Mannino della Medea Comunication ( che per l'appunto organizza annualmente l'evento ), Monia Barbagallo e Valentina D'Amore impeccabili responsabili degli ospiti internazionali, l'eclettico Dario Cherubino, responsabile ( e instancabile)  coordinatore di tutta l'area comis. Mica bubbole!
E  poi Anna Zito, Sergio Algozzino e tanti altri  collaboratori che per il secondo anno hanno fatto funzionare  un' enorme ( e faticoso) meccanismo con estrema perfezione. E non è da tutti!
Io mi onoro di aver collaborato in minima, minuscola, parte ad Etna Comics e posso dire con orgoglio che è una delle manifestazioni più importanti d'Italia. E il tutto i soli due anni! La presenza del pubblico ha superato ampiamente le trentamila presenze che si sono diluite nei tre piani del centro fieristico Le ciminiere , un piano in più dello scorso anno  visto il successo ottenuto.
Ma anche nell'area all'aperto dove era allestito un palco ci si poteva allietare ogni sera con un concerto diverso. Il successo ottenuto da Cristina D'Avena è stato clamoroso ed è sicuramente stato un fiore all'occhiello e considerando che la brava cantante ha il terrore dell'aereo e che è giunta a Catania in automobile, partendo da Milano, non si può che farle apprezzamenti!
Ma il programma prevedeva anche Giorgio Vanni ed Enzo Draghi, beniamini di chi non ha dimenticato le tante sigle dei cartoni in tv.
Ma secondo me il pregio più rilevante di Etna Comics è il grande menù culturale che mette _ come dovrebbe essere logico _ in evidenza il media "fumetto", senza comunque dimenticare i collaterali games, cosplay, area japan e quant'altro. La gara di cosplayer è senza dubbio simpatica e dà colore ma  l'organizzazione di Etna Comics è riuscita nel compito di non far sì che questo "mortifichi" il tema principale di una convention dove autori di fumetti e libri la fanno da protagonisti. E non è da tutti! ( E due!)
E che ospiti!!! C'era David LLoyd , disegnatore del celeberrimo V per vendetta, il Maestro Gallieno Ferri, disegnatore principe di Zagor che a ottantatre anni è in forma come non mai ( Anche lui  corre per le liane vigoroso come lo Spirito con la scure? ), Moreno Burattini, Barbara Canepa, Alfredo Castelli, Guillame Bianco, Alfredo Castelli, Tito Faraci. Corrado Mastantuono, Andrea Mutti e tantissimi altri: tutti importanti nel proprio campo e tutti soddisfatti dell'accoglienza ricevuta da Etna Comics che a buon diritto entra nella top delle convention dedicate al fumetto. La passione di chi organizza paga e paga ancora di più la serietà e la correttezza professionale.

venerdì 17 agosto 2012

La vita è un cartoon: Mel Blanc

A Maggio si sono celebrati i cento anni dalla nascita del doppiatore di disegni animati più famoso al mondo: Mel Blanc. Nel corso della sua lunga carriera aveva dato voce a più di 1500 personaggi tra i quali Bugs Bunny, Daffy Duck, Porky Pig, Road Runner, Speedy Gonzales, Gatto Silvestro, Titti , Heatcliff ( Isidoro) e Barney Rubble e Dino della serie " The Flintstones".
Nato a Portland, in Oregon ( terra di grandi artisti, come Carl Barks) come tutti i bambini al giovane Mel piace pasticciare con matite e colori e una volta disegnati i personaggi gli inventa anche strampalate voci finchè poi, da adulto, non entra nel mondo dello spettacolo lavorando in radio e iniziando sporadiche collaborazioni con diverse società, tra le quali la Disney e la Warner.
La sua abilità nel dare voce a svariati personaggi iniziò a portarlo all'attenzione del pubblico. Blanc era una presenza fissa nel programma radiofonico di Jack Benny dove interpretava una moltitudine di personaggi comici; la popolarità ottenuta lo portò ben presto a gestire un suo show radiofonico personale, The Mel Blanc Show, andato in onda dal 3 settembre 1946 al 24 giugno 1947 sulla CBS.
Finchè, proprio con la Warner, ( più precisamente con i Leon Schlesinger Studios) ebbe modo di far conoscere le sue stabilianti abilità vocali creando le voci di quasi tutti i personaggi delle Looney Toones che generazioni di telespettatori hanno conosciuto. Il debutto avvenne con "Porky's Duck Hunt" , primo di una numerosa serie di cartoni animati! E pare che la voce di Daffy con la sua caratteriostica "zeppola" fosse un'imitazione di quella del boss Schlesinger che si dimostrò entusiasta, forse inconsapevole della bonaria presa in giro.
Per Bugs Bunny invece scelse una parlata sciolta , un misto tra l'accento del Bronx e quello di Brooklyn che rendeva il carattere sbruffoncello del coniglio più famoso dei cartoon.
Tra l'altro, è curioso sapere che la storica voce di Bugs Bunny era...allergico alle carote!
Parallelamente Mel Blanc continua il suo lavoro in radio, in televisione e anche al cinema dove nel 1964 ha avuto un piccolo ruolo nel film di Billy Wilder "Baciami stupido".
Blanc cercò di proteggerle le sue capacità legalmente per tutta la sua carriera, ogni volta che riteneva violati i suoi diritti contrattuali. Già dal 1944 riuscì a inserire nei titoli dei vari cartoons la frase Voice characterization by Mel Blanc ("caratterizzazione vocale di Mel Blanc"), mentre la maggior parte dei suoi colleghi non riceveva alcun credito.
Nel 1961 è vittima di un grave incidente stradale alla curva del Sunset Boulevard di Hollywood: un ragazzo, a bordo di una Oldsmobile, arriva a tutta velocità, non calibra bene la sterzata della pericolosa curva e finisce addosso a Mel Blanc che riporta diverse ferite interne, numerose fratture e una commozione cerebrale che lo fa entrare in stato di coma. La sua vita è in pericolo e nel caso riuscisse a salvarsi i medici non assicurano la totale ripresa delle facoltà mentali, tant'è che pare tardare a uscire dal coma. A nulla valgono le sollecitazioni mediche o quelle più semplici dei parenti e degli amici e i giornali già presagiscono la sua scomparsa.
Per caso, il televisore nella stanza è acceso e trasmette un episodio di Bugs Bunny: il dottore che lo ha in cura ha l'idea di rivolgergli la parola con un "whats'up, Bugs Bunny" ( come va, Bugs Bunny?) che poi era l'espressione tipica del personaggio. Mel Blanc risponde: "Tutto bene, Doc!".
Il dottor Conway allora si "rivolge" anche a Porky Pig, a Silvestro e Mel risponde. Finchè il 14 febbraio esce lentamente dal coma e potrà riprendere la sua attività fino alla sua morte avvenuta nel 1989.
Nel 1988 ha pubblicato un libro autobiografico dal titolo ""That's Not All, Folks!", inedito in Italia, dove è raccontato questo singolare episodio e altri aneddoti riguardanti il "dietro le quinte" dei cartoni animati.

domenica 15 luglio 2012

Doppiaggio N.A.

Prendo spunto da alcuni commenti ricevuti alcuni mesi fa ai quali non avevo dato peso circa la direzione del doppiaggio. La rete è stracolma di forum, blog e link riguardante manga e anime e a leggere le ultime novità non si fa mai fatica. Com'è naturale  ogni acquirente ha modo di esternare il suo pensiero attraverso i forum, facendosi coraggio grazie anche alla comunità alla quale appartiene che condivide i suoi stessi gusti e le medesime passioni. Trincerati dietro un nick al di là dello schermo ma prodi fustigatori on.line. Io stesso, saltuariamente, commento in un paio di siti sui fumetti e telefilm e su un famoso sito di doppiaggio ( antoniogenna.net). Tuttavia noto una grande differenza tra questi siti che conosco e (quasi) tutti quelli che riguardano gli Anime Giapponesi : e la differenza che salta agli occhi è l'essere ciechi facinorosi senza discernimento, senza capacità critica e spesso con strampalate teorie o notizie completamente inventate! Un caso davvero singolare che non ritrovo in altri forum, ugualmente infervorati dalle passioni personali! Ovviamente vado per generalizzazioni ma che però rendono l'idea di un dato di fatto frequente.
Nel sito di Antonio Genna si discute di doppiaggio, si criticano doppiatori, direttori, si fanno statistiche, confronti, graduatorie, si ricordano doppiatori classici dei film in bianco & nero, c'è una ricerca storica su una determinata voce e spesso si dialoga con vari operatori del settore in un botta e risposta attraverso i vari post. Il gruppo non è affatto accondiscendente, se c'è da criticare lo fa senza remore, com'è giusto che sia, ma comunque con raziocinio, con argomentazioni e scambiandosi commenti e idee atte a farsi un'opinione, anche modificandola, eventualmente. Poi, ovvio, ci sono di mezzo i gusti personali ma anche qui non sono così inamovibili. Nei siti dove si parla di Anime quasi sempre questo non succede. Forse dovuto alla giovane età degli astanti? Non saprei dire, credo che sia normale avere una  varia rappresentazione anagrafica nei forum ma a leggere alcuni post sembrerebbe il contrario.
La cosa che mi diverte di più e che mi fa sghignazzare è quando si fanno i confronti con i vari direttori di doppiaggio o con la qualità finale di una serie tv ( o di un film, o di un OAV,  si scelga a caso!...) quando si citano scene commentando recitazione, aderenza al personaggio, ecc...
Alcune volte ho letto post che insultavano l'operato di un direttore e inneggiavano, invece, la buona riuscita di un collega. Ebbene: a me tante, tantissime volte è capitato di sostituire alla direzione per più puntate lo stesso bravo collega che, magari, ha avuto più elogi del sottoscritto, ma che in quel momento era assente per varie ragioni.
E da qui il titolo del post: Doppiaggio Non accreditato!
Il lavoro di un direttore di doppiaggio deve tener conto di diverse varianti. Ultimamente il budget per doppiare una puntata è, mediamente, la metà di quanto si stanziava vent'anni fa! Non c'è da essere dei geni per capire l'assurdità del meccanismo e la difficoltà nel fare un buon operato. Ora si tende a risparmiare e a velocizzare il tutto perché se prima si riusciva a doppiare una serie in due o tre mesi ora deve venir fatto in un mese al massimo. Con le prime voci decenti che capitano ( se poi vanno sottocosto perché non essendo esperti devono farsi conoscere, meglio ancora!), senza avere il tempo di ripetere la battuta almeno due o tre volte. Mi raccontava un mio illustre collega ( uno bravo, eh!)  di una serie tv dove lui doppiava il protagonista e si meravigliava del successo avuto perché _secondo la sua esperienza pluriennale _il doppiaggio era "una merda!" (cit.). Eppure è piaciuto.
E magari il doppiaggio di una serie oggettivamente ben curata viene messa alla gogna! E per "oggettivamente" intendo dire avere tempo sufficiente, con dialoghi adattati in Italiano e non solo pedissequamente tradotti o ricalcati dalla forma Giapponese, avere doppiatori bravi ed esperti che attraverso la recitazione danno emozioni ( perché non basta scimmiottare una vocina o tapparsi il naso per doppiare i cartoni!) e fare una buona distribuzione delle voci Italiane considerando i personaggi da distribuire e non solo perché si hanno sottomano un gruppo di poveri Cristi da illudere.
Esempi di questo tipo o simili ce ne sarebbero a iosa ma alla fine mi viene un dubbio: Visto che ormai l'utente che vede gli Anime in tv non riconosce più il "tocco" di un determinato direttore di doppiaggio piuttosto che un altro ( cosa che invece, anni fa, accadeva) e visto che gli stessi doppiatori riconoscono di aver fatto un pessimo lavoro ma poi sono elogiati, non sarà che ormai il gusto si è affievolito, si è livellato, si è storpiato e tutto è relativo per quanto riguarda i post nei forum e la capacità critica di alcuni?