martedì 28 aprile 2009

Bibì e Bibò cartoon

Uno dei primi fumetti in circolazione fu sicuramente la serie " The Katzenjammer Kids" , di Rudolph Dirks, pubblicata su "American Humorist", supplemento del quotidiano Statunitense " Morning Journal" di Randolph Hearst alla fine del dicianovesimo secolo ( nel 1897 ) e comparsa pochi anni dopo sulle pagine del "Corriere dei piccoli" dove i due monelli Hans e Fritz venivano chiamati Bibì e Bibò. Nel 1917 la W.R. Hearst’s International Film Service produce una ventina di episodi in animazione. La serie viene intitolata Original Katzenjammer Kids poichè Hearts aveva vinto la sua causa contro il transfugo Rudolph Dirk che infatti proseguì a ideare con un diverso titolo ( "The captain and the kids") le avventure dei due bricconi e dei loro comprimari.
La serie animata, senza parole ma con l'ausilio di una colonna sonora a commento delle azioni, fu sospesa nel 1918 a causa dei cattivi rapporti che gli Stati Uniti stavano iniziando ad avere verso la Germania. Riproporla è una vera chicca per gli appassionati!
Nel 1938 è il turno della Metro-Goldwyn-Mayer che adatta in animazione la serie di Captain and the Kids. Malgrado un equipe di animatori di eccezione (William Hanna, Bob Allen e Friz Freleng), la serie non ha successo e si arresta al quindicesimo episodio. Qui è Capitan Cocoricò ad essere il vero protagonista. La serie non è troppo fedele alle comics strip originali tant'è che si ispira alle Merry Melodies e alle Silly Symphonies della Disney!

lunedì 27 aprile 2009

La lista della spesa

Cos'ho portato a casa da NapoliComicon? A premere ancor di più sugli scaffali e a diminuire la cubatura abitabile del mio attico hanno contribuito: il catalogo della mostra di vignette satiriche "NO-vizi", il catalogo dell' XI Salone del fumetto NapoliComicon, il catalogo "Rat-man . Vent'anni senza condizionale" edito da NapoliComicon e PaniniComics, il libro di Susanna Scrivo " Nuvole e arcobaleni- Il fumetto GLBT " edito da Tunuè, "Un gangster Ebreo" un romanzo grafico di Joe Kubert edito da Planeta-DeAgostini ( Non voglio usare il termine abusato "graphic novel" che ormai fa tanto trendy), il saggio " Carl Barks- il signore di Paperopoli" di Thomas Andrae, Proglo edizioni. E dulcis in fundo, il sontuoso e bellissimo libro " Luciano Bottaro - Un sorriso lungo una vita" della Anafi ( Associazione Nazionale Amici del fumetto e dell'illustrazione). C'è di che leggere in questi giorni!

Giallo Napoletano

E' stata particolarmente felice questa edizione di Napoli Comicon: sia per l'enorme affluso di visitatori ( i cancelli di entrata sono anche rimasti chiusi per non creare sovraffollamento) sia perché il giallo è il mio colore preferito! Ad ogni modo il salone partenopeo si conferma essere una delle più belle e interessanti manifestazioni dedicate al fumetto e all'animazione con un vasto e nutrito programma di incontri che non teme certo confronti con altri avvenimenti di questo genere. A mio avviso è giusto dare spazio a gare di cosplayer o a eventi collaterali ma non si deve dimenticare che in una manifestazione culturale di questo tipo quello che deve essere privilegiato maggiormente è, per logica, il fumetto! Ho sempre trovato bizarro vedere stand di leccornie, candele e fotomodelle accanto a conferenze sui grandi autori di fumetto. All'interno del prestigioso Castel S.Elmo è impossibile scontrarsi con i venditori di zucchero filato e nonostante il piacevole via-vai di ragazzotti pronti a sfidarsi in un torneo a colpi di spada di gommapiuma o vestiti come gli eroi di un Anime, il Salone Internazionale del Fumetto fa prevalere su tutto gli ospiti legati ai comics con vari incontri, conferenze ed esposizioni. E per me che amo questo mezzo di comunicazione fatto di nuvolette NapoliComicon è il salone ideale.
E lo è anche per un motivo da non sottovalutare: la perfetta organizzazione e la competenza e cortesia di tutto lo staff che annualmente vi collabora. La mia stima va sempre a Luca Boschi ( l'eclettico direttore culturale) e a Claudio Curcio ( il baldo direttore Generale) e il mio grazie per l'ospitalità va a tutto lo staff: a Claudia, Angela, Federica, ( leggiadre addette all'ospitalità) ad Antonio ( valente autista che ha scorrazzato me e Bill Willingham per Napoli ), ad Alino e Alina (Che belle le mostre!) a Giuseppe Colella ( sempre saldo al settore cinema d'animazione) e un grazie anche a Simone Salis ( mio compagno di week-end e giovin satirico ) e... a tutti gli altri!
Tra i tanti stand, tra tante valide novità, tra tante esposizioni mi preme ricordare "No-vizi" , un valido allestimento di vignette di satira ideato e curato da Mario Natangelo che, bravissimo vignettista anch'egli, era accompagnato da autori del calibro di Ellekappa, Giorgio Franzaroli, Marco Tonus, Vincino,Riccardo Marassi e altri. Un "bravi!" a tutti, considerando inoltre che in questo periodo essere se si è autori di satira è un po' come aver contratto la gonorrea.
E dall'alto di Castel S.Elmo tra un venticello Partenopeo e una panoramica del golfo erano allestite le mostre di originali di Leo Ortolani e il suo celeberrimo Rat-man ( se volete sapere cosa predilige a colazione Ortolani, scrivetemi!) , di Massimo Carnevale e di Tanino Liberatore: con lui, di mattina, ho condiviso l'attesa del pulmino che ci avrebbe portato al Comicon e con la sua gentile consorte abbiamo disquisito sulle varie differenze di vita tra l'Italia e la Francia, per finire a parlare di diritto d'autore con Ivo Milazzo. Una domenica mattina da ricordare, anzichèno! Mica càpita tutti i giorni.
Ma da ricordare è senz'ombra di dubbio il motivo per il quale sono stato invitato a NapoliComicon. Poichè quest'anno il colore dedicato era il giallo si è pensato di ritagliare uno spazio alla famiglia di color giallo più famosa al mondo, ovvero " I Simpson" e ospite di eccezione è stato Phil Ortiz, disegnatore dei comics e animatore della serie tv. Ma oltre a essere di indiscutibile professionalità e bravura è indiscutibilmente simpatico! Io ero assieme a lui a condividere un incontro col pubblico, per disquisire di Simpson, cartoni animati, telefilm, film Disney e quant'altro e abbiamo improvvisato un simpatico duetto dove io interpretavo Krusty il clown in Italiano e lui mi rispondeva in Inglese con la stessa voce che farebbe Dan Castellaneta quando deve doppiare il cinico pagliaccio. E , ciliegina sulla torta, ci siamo scambiati degli omaggi di penna! Mi ha anche invitato a firmare autografi assieme a lui ma il destino cinico e baro ma sopratutto un treno di ritorno per Roma mi hanno impedito di farlo!

sabato 25 aprile 2009

Liberazione

25 Aprile. Resistenza! E noi si prova a resistere a tutto questo! (Magari presto passa tutto. Magari!)
Una rapida vignetta tanto per non dimenticare come si fa a disegnare. Non che la satira sia il mio forte ma dato che di questi tempi i vignettisti sono guardati male come se avessero la gonorrea, a me piace andare controcorrente.

venerdì 24 aprile 2009

I Puffi in TV

In attesa del lungometraggio in 3D de" I Puffi", prossimamente ( ?) al cinema, vale la pena ricordare le altre trasposizioni in video dei piccoli omini blu. E non parlo della famigerata serie della Hanna-Barbera Production ma della serie originale Belga in bianco e nero trasmessa in Italia, anni fa.
Proprio così: prima della sgargiante e a tratti poco fedele serie a colori trasmessa da Mediaset, nel 1968 i Puffi furono ospiti della bellissima trasmissione " Gli eroi di cartone" , una trasmissione tutta dedicata a cartoni animati particolari come Astérix, Popeye e Superman dello Studio Fleisher e altri ancora, serie animate e film che cercavano di approcciarsi a un pubblico di appassionati più che a una platea infantile . L'ideazione fu di Nicoletta Artom ( la stessa funzionaria Rai alla quale si deve l'acquistio di "Goldrake" in Italia ) e a presentare il programma c'era un giovane Lucio Dalla che cantava la famosa canzone che citava la " lettera X".
La prima serie dei Puffi non era altro che la serie che la TVA Dupuis realizzò nel 1959 a seguito del rapido successo del fumetto di Peyo. All'inizio la tecnica di animazione utilizzata era abbastanza rudimentale poichè consisteva nel far "muovere" tutta una serie di figurine di carta dei Puffi in varie pose e formati: l'animatore, infatti, con una pinza muoveva le figure e si filmava la scena minuziosamente. Furono realizzati 9 episodi di 13 minuti circa ( di cui 2 a colori ) tratti dagli album a fumetti . Sarebbe interessante se qualche casa editrice proponesse questa serie in DVD.
Successivamente nel 1975 la Dupuis e la Belvision di Parigi co-producono un lungometraggio, " Il flauto a sei puffi", con un doppiaggio che velocizzava le voci dei Puffi con un curioso effetto sonoro. Anche questo film è arrivato in Italia, attraverso le tv private dell'epoca e successivamente fu ridoppiato con le voci dei doppiatori della serie tv Americana.

lunedì 20 aprile 2009

POLSTAR

Girovagando come d'abitudine nelle tante librerie di fumetti di Parigi anni fa ebbi il fiuto di acquistare una serie interessante edita nel 1996 da una piccola, sconosciuta casa editrice: la John Eigrutel Production. La serie aveva il titolo di "Polstar" e gli autori erano Jean Lèturgie ai testi e suo figlio Simon ai disegni e non a caso Eigrutel non è altro che Lèturgie al contrario, poichè era una casa editrice a gestione familiare! Visto il successo della trilogia le affermate edizioni Vent d'Ouést nel 2001 decidono di ripubblicare l'intera serie e darle la giusta pubblicità che si conviene. A seguire, tempo dopo, uscirà un quarto volume autoconclusivo che però non si dimostra all'altezza dei precedenti in quanto a tematiche e soggetto.
La storia si svolge in un non tanto lontano futuro, nel 2060, a Megalopolis enorme capitale di un impero cinico e tecnologico. Tra i suoi grattaciali la città ha lasciato crescere solo un indispensabile polmone verde, un inestricabile groviglio di vegetazione dove i pavidi cittadini non si avventurerebbero mai. E' proprio su questa paura che i Tre Saggi che governano l'Impero mantengono il loro potere e la tranquillità amorfa che garantiscono a una popolazione rassegnata è pari solo all'orrore delle loro repressioni e al terrore che queste generano. La polizia dell'Impero, la "Censoritaria" è dappertutto pronta a reprimere più che a proteggere ma un vento di rivolta sembra nascere quando compare un misterioso giustiziere mascherato. Ma è dalla parte dei cittadini o è un uomo del potere?
Il tratto umoristico di Simon Léturgie fa da contraltare a una sceneggiatura violenta che mette alla berlina i pericoli derivati dal potere politico di un'oligarchia e dalla quiescenza di un popolo assoggettato a tutto ciò che viene detto in televisione o comunque dal potere costituito. Visti gli attuali tempi che viviamo c'è da meditare!
Nel 2003 nasce una nuova casa editrice di Roma, la Stella Maris, che mi domanda di suggerirgli dei titoli Francesi per debuttare nelle librerie. Io ho in mente tre titoli ma la scelta poi cade proprio su "Polstar" e mi cimento nella trattativa di acquisto della serie e relativa traduzione. L'albo cartonato, identico all'edizione originale Francese, è soddisfacente ma questo non basta a tributargli il successo che si meriterebbe, sommerso da tante altre realtà editoriali e da una distribuzione alquanto oscura.
Noto con un pizzico di orgoglio che anche in Spagna la prestigiosa Planeta-De Agostini ha voluto scegliere per il suo catalogo di albi Francesi la trilogia che apprezzo e che spero ri-veda le librerie Italiane. Se non altro un fumetto umoristico può far meditare, se non addirittura smuovere le coscenze!

lunedì 6 aprile 2009

Mazzotta sing! ( A sinc!)

A chi non piacerebbe interpretare un musical? Essere Dick Van Dycke tra i tetti a spazzar camini o essere il signor Higgins che educa la villica Elisa... Che passione! A me è capitato di recitare a teatro in un simpatico musical , " Foto di classe"; di poche pretese ma genuino e accattivante dove , reduce dai successi tv con Enrica Bonaccorti, assieme a me in scena c'era una giovanissima Maria Laura Baccarini che di lì a poco avrebbe spiccato il volo come grande interprete di musical Italiani. Ma c'era anche Giorgio Borghetti la cui carriera di bell'attore era ancora al di là da venire e altri doppiatori ( Ilaria Stagni, Giovanna Rotellini, Massimiliano Manfredi, Pino Ammendola, Roberta Greganti e Mino Caprio, autore & regista).
Recitavo, canticchiavo e assolutamente non-ballavo! Ma tant'è!...
Però tramite il doppiaggio ho potuto cimentarmi nel canto e come se avessi paglietta e bastone eccomi a prestare la voce , nel 1993, a una pulce nel lungometraggio d'animazione " Tom & Jerry - il film" di Phil Roman. Frankie la pulce col suo amico randagio Carlone si esprimono sul concetto di amicizia nella canzone " Pane e burro noi siam". Le voci sono quelle di Francesco Vairano ( Tom, a cui si deve anche la direzione del doppiaggio e i dialoghi) , Ilaria Stagni (il topino Jerry) e Silvio Spaccesi, attore teatrale e non solo e doppiatore di Patsy in "SuperGulp" che qui dà la voce a Carlone.

Mi ricordo che...

Era il lontano lontanissimo 1972 o giù di lì e il mio gioco preferito di quel periodo , oltre agli animaletti di legno per creare lo zoo, era fare l'attore nei film e nei "caroselli" ( il titolo di "spot" non era ancora in voga!). Uno dei primissimi film dove ho partecipato fu " Paolo Barca maestro elementare praticamente nudista", un dimenticabile filmetto con Renato Pozzetto che interpretava un maestro che dalle nebbie della Val Padana scendeva nell'assolata Sicilia. In realtà la scuola elementare fu ricostruita, se ricordo bene, a Marino, poco distante da Roma. Ad ogni pausa dal set noi bambini giocavamo e ci divertivamo come matti, tanto per sfatare la retorica del povero minorenne costretto a un lavoro improbo e da adulti. Il signor Pozzetto, per quanto ricordi, non ha mai familiarizzato con noi anime pure ma preferiva ritirarsi in solitudine nella sua roulotte.